Fara Filiorum Petri è un comune in provincia di Chieti. Appartiene all’Unione dei comuni della Valle del Foro, è disteso in pianura, nel cuore della Val di Foro, con il nucleo del centro storico situato a ridosso di un piccolo ed isolato colle circondato da tre fiumi: il Foro, la Vesola Sant’Angelo e la Vesola San Martino. Il toponimo è di origine longobarda, che significa “terra dei figli di Pietro“, colloca la fondazione del comune al periodo della dominazione di tale popolazione germanica, tra il VI e l’VIII secolo d.C. La particolare posizione arroccata del centro del paese fa intuire la sua antica origine, risalente al periodo alto-medievale. Fara Filiorum Petri si presenta agli occhi del visitatore con un caratteristico centro, dove è possibile ammirare la Chiesa Parrocchiale del S.S.Salvatore, di origine medioevale, in cui spicca il portale d’ingresso in pietra scolpita. La Chiesa di S.Agata e i ruderi della Chiesa di S.Eufemia, anch’essi molto antichi, originari del 1004; la Chiesa della Madonna del Ponte, che presenta una facciata neoclassica ed un affresco della Madonna con Bambino risale al XV secolo ed infine abbiamo la Chiesa di Sant’Antonio ai Colli e la Chiesa di San Rocco, quest’ultima con affreschi di Francesconi di Rapino, realizzati nella prima metà del nostro secolo. Per quanto concerne invece le architetture civili, interessanti sono la porta, unico resto della cinta muraria del paese ed i palazzi storici. L’arco è in stile gotico sormontato da uno stemma molto consumato, ma dai resti si potrebbe evincere che si tratti dello stemma degli Orsini-Colonna. A fianco vi è un rudere di un torrione in conci di pietra. I palazzi del paese invece, sono in stile tardo barocco abruzzese o in stile liberty, tra questi, vi è un palazzo del XVI secolo con delle cimase e, all’ultimo piano, consta di un loggiato con archi a tutto sesto. L’evento principale di Fara Filiorum Petri è la festa delle farchie. Una manifestazione folkloristica che coinvolge tutti gli abitanti delle contrade del paese. La Festa si svolge ogni anno il 16 gennaio, in onore di S. Antonio Abate, il mito alla base del rito è basato sul miracolo del santo, durante l’invasione francese del 1799. Secondo il racconto popolare, Sant’Antonio Abate apparve alle truppe francesi, che volevano entrare a Fara, e trasformò le querce che circondavano il paese in fiamme costringendo alla fuga i soldati. Le farchie sono enormi fasci di canne, dal diametro di circa un metro ed alte 10 metri. Ogni contrada ne realizza una e, nelle prime ore del pomeriggio del 16 gennaio, vengono trasportate nel piazzale antistante la Chiesa di S.Antonio Abate, dove vengono innalzate e, all’imbrunire, incendiate. Mentre i falò rischiarano la notte, offrendo uno spettacolo indimenticabile, i cittadini ed i visitatori festeggiano con canti e musica della tradizione popolare abruzzese, buon vino e piatti tipici.
Brecciarola, Campolungo, Colle Anzolino, Colle Pidocchioso, Colle Pretoro, Colle San Donato, Colli Centro, Crepacce, Fara Centro, Focaro, Forma, Fonzoni, Fraderna, Giardino, Madonna del Ponte, Mandrone, Orticelli, Pagnotto, Piane Della Masseria, Piane-San Giacomo, Ruzzi, San Nicola, Sant'Antonio, Sant'Eufemia, Sotto Le Ripe, Sotto Le Vigne, Valli, Vicenne.
