Cascate del Ruzzo e Eremo di Fra' Nicola

Posizione: parchi

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Le sorgenti del Ruzzo costituiscono il caput fluminis del torrente omonimo, sul versante adriatico del Gran Sasso d’Italia. E’ formato da tre grandi sorgenti: la Fossaceca (m.1497), le Piscine, formate da 13 sorgive, e il Peschio, formato da 6 sorgive.
Il vallone è profondamente inciso nel massiccio calcareo ed ha sponde dirupate a picco o a strapiombo profonde in alcuni punti oltre 150 metri. L’alveo del torrente corre incassato fra grandi voragini ed ha in vari punti enormi salti, che formano cascate pittoresche come i Salti delle Coste Baroni, del Mescatore e di Vena Roscia.
La cascata di Vena Roscia
E’ la più alta in quota delle cascate che si trovano lungo il corso del Ruzzo. Proviene dalla sorgente di Fossaceca (quota 1497). Forma un salto di 16 metri (da quota 1009 a quota 993).
La cascata del Mescatore o Pisciarellone
Compie un salto di 23 metri (da m. 883 a m.860). Sgorga dalla sorgente del Peschio, alimentata da altre sei sorgenti più piccole, comprese tra 1416 e 1369 metri di quota. Purtroppo non la si riesce più ad ammirare perché captata e immessa in galleria dall’Enel, poco prima del salto. La si riesce a rivedere ogni tanto, quando l’Enel è costretta a eseguire lavori di manutenzione all’interno della galleria.
La Cascata della Costa dei Baroni
E’ un salto di modesta elevatezza, ma di grande suggestione visiva ed ambientale. A differenza delle cascate del Mescatore e di Vena Roscia è facilmente visitabile perché trovasi ad 800 metri circa di quota, poco sopra il ponte della rotabile che da Pretara porta al Piano del Fiume.

L’Eremo di Fra Nicola, più conosciuto con il nome di Grotta di Frattagrande, è un piccolo abitacolo situato nella frazione di Pretara, a breve distanza da Isola del Gran Sasso. Si tratta di una minuscola chiesetta quasi incastonata nella roccia, costruita dall’ultimo eremita del Gran Sasso, che vi trascorreva le sue giornate in meditazione. Fra Nicola Torretta, nacque a Picciano (PE) nel 1803, e fin dal 1825 abbandonò la benestante casa paterna e una vita che non rispecchiava affatto i suoi principi di carità, umiltà, fraternità, per ritirarsi presso i ruderi del Castello di Pagliara. l noto eremita morì il 23 Febbraio 1886 e le sue spoglie furono deposte nella chiesetta che lui stesso aveva costruito, precisamente sotto l’organo.Nel 1996, dopo dieci anni, con un ufficiale rito di esumazione le spoglie dell’eremita furono traslate nella sacrestia della Chiesa parrocchiale di Pretara.

Per raggiungere e ammirare questo spettacolo della natura da Isola del Gran Sasso andare verso Pretara e, una volta arrivati, si prosegue fino al primo incrocio a destra, girando per una strada non asfaltata; proseguendo si arriva ad un ponte sul fiume Ruzzo, alla cui sinistra vi è un piccolo sentiero che conduce alle maestose cascate. Tornati al ponte con l'automobile si può proseguire fino a "PIANO DEL FIUME"; dopo una fonte, sulla sinistra, si inbocca un sentiero che conduce all' eremo di SANTA COLOMBA. Prima di arrivare alla Chiesa, sulla sinistra si incontra un piccolo sentiero che conduce ad uno splendido spettacolo panoramico: cascate nella roccia di un tipico colore rosso. Il posto viene denominato "FOSSACECA" ma la gente dei nostri posti lo chiama "VENA ROSSA" proprio per il suo caratteristico colore.

 

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