Castello Piccolomini Ortucchio

Posizione: citta d'arte

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Il castello Piccolomini, monumento nazionale, costituiva in origine un esempio di fortificazione medievale molto raro, poiché circondato dalle acque di un lago. Sorse sull'unica isola abitata del Fucino, l'isola di Ortucchio. La struttura più antica è sicuramente il mastio, risalente al tardo '400. Sul portale d'ingresso, posizionato verso il borgo abitato, è collocata nella lapide in marmo con un' iscrizione contenente la data del rifacimento. Ad esso si accede tramite il ponte levatoio. La pianta del forte è rettangolare con massicci torrioni angolari di forma circolare. L'intera struttura era poi circondata da un fossato le cui acque erano collegate con quelle del lago. La darsena all'interno era utilizzata per l’ormeggio delle imbarcazioni e l'accesso ai piani superiori del castello. All’interno sono visibili gli ambienti destinati ad abitazione, quelli ad uso militare e di ricovero, anch'essi ristrutturati. La sua edificazione risale al 1488, quando, dopo la distruzione del precedente fortilizio ad opera di Napoleone Orsini, ne divenne proprietario Antonio Piccolomini, il quale provvide alla totale riedificazione del forte, dandogli una connotazione rinascimentale. Negli anni settanta si è proceduto ad un generale restauro dell'edificio. La leggenda narra che il fantasma della "Vergine pallida" compaia la notte sulla torre del Castello e con lei un uccello che canta una triste melodia. La Vergine è la figliola di un Signore di Ortucchio, che fu avvezzo a compiere ogni sorta di malefatte,  innamorata perdutamente di  un giovane ed ardito pescatore che, ogni notte, veniva a prenderla  per condurla al centro del Lago dove si scambiavano eterne parole d'amore. Spesso, con la sua barchetta, si avvicinava al castello cantando stornelli d'amore perché la sua bella li udisse... Insospettito il Signore del Castello scoprì la tresca e diede in moglie la figlia al Signore del Castello di Celano. Prima di recarsi dal suo Sposo, la giovane fanciulla volle incontrare, all'alba, il suo amato per l'ultima volta. Arrivata a Celano, la giovane sposa si chiuse nel suo dolore finché, devastata dalla mancanza del suo amato, morì lanciandosi da una finestra del Castello, mentre il pescatore fu ucciso da suo padre in agguato.

 

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